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Tempeste

Orari

26 Febbraio 2013
dalle 10:00 alle 18:00

Per info e iscrizioni

A partire dal dramma shakespeariano, e intrecciandolo con alcune riscritture contemporanee a mano femminile, il laboratorio si prefigge – attraverso un’attenta analisi dei testi e un lavoro collettivo di riflessione, scomposizione e ricomposizione – la creazione di una nuova drammaturgia, e lo studio di una sua prima mise-en-espace. L’ipotesi è anche di proseguire e perfezionare tale lavoro in incontri successivi, verificando in itinere le modalità di questa seconda fase.
Il laboratorio è anche l’occasione di sperimentare pratiche e processi inerenti il rapporto fra testo e scena, fra la dimensione attoriale e quella autoriale, fra la creatività del singolo e gli obiettivi comuni, fra la cosiddetta scrittura di scena e l’analisi rigorosa di una partitura testuale, fra la drammaturgia del corpo e dello spazio e le parole del testo. Non a caso i testi scelti, nella varietà delle forme adottate, interrogano questioni legate all’abitare spazi, possedere o reinventare linguaggi, prendere parola o tacere.
Il laboratorio si rivolge in primis a drammaturghe e drammaturghi, attrici e attori, registe e registi – ma anche a chi semplicemente nutra passione e interesse per la scrittura teatrale, per Shakespeare, e per le pratiche di rielaborazione testuale.
La conduzione vede impegnate Paola Bono, studiosa shakespeariana con lunga esperienza di insegnamento (sempre in una prospettiva che teneva in conto la materialità dell’esperienza teatrale), Marta Gilmore, regista e drammaturga, e – in alcune fasi – Alex Guerra, danzatore e studioso della drammaturgia del corpo (vedi brevi profili in calce).

modalita d’iscrizione
si prevede la partecipazione di un minimo di dieci e un massimo di venti partecipanti;
per coprire le spese di riscaldamento della sede e le spese per fotocopie e materiali della mise-en-espace, vi è una quota di iscrizione di € 60;
le domande di iscrizione, corredate da una breve autopresentazione (max 30 righe), vanno inviate entro mercoledì 20 febbraio ai seguenti indirizzi e-mail: laboratori@angelomai.org, marta.gilmore@gmail.com, pmbono@libero.it;
la conferma di accettazione verrà fornita entro venerdì 22 febbraio;
sabato 23 febbraio alle ore 18 si svolgerà una riunione preliminare di presentazione più approfondita del laboratorio; in tale occasione si potranno ritirare i testi e perfezionare l’iscrizione pagando la quota.
Si darà per scontata la conoscenza de La Tempesta, invitando i partecipanti a portarne copia, possibilmente in una edizione bilingue; gli altri testi, qui di seguito elencati, verranno forniti dopo l’iscrizione:
Linda Bamber, “Claribel at Palace Dot Tunis”, in Transforming Shakespeare. Contemporay Women’s Re-visions in Literature and Performance, New York, Palgrave, 1999
H.D. (Hilda Doolittle), By Avon River, New York, Londra e Toronto, Macmillan, 1949
Suniti Namjoshi, Istantanee di Caliban – da Istantanee di Caliban. Sycorax, a cura di Paola Bono. Napoli, Liguori, 2008
Elaine Savory, “miranda: the first voicing”, A Caribbean Writer, n. 12, 1998

articolazione dei lavori
Martedì 26 febbraio sarà dedicato ad un lavoro libero sul palco, finalizzato a produrre del materiale originale ispirato alla Tempesta shakespeariana, indagando le risonanze, gli istinti, le domande, e le possibilità creative che questa fonte scatena in ciascuno dei partecipanti e nel gruppo;
da mercoledì 27 febbraio a venerdì 1 marzo si lavorerà a tavolino sui testi, per arrivare a una prima bozza di testo collettivo – che si nutra anche del lavoro effettuato il primo giorno, e riservandosi la possibilità di passare dal tavolo alle tavole del palcoscenico, dalla riflessione all’azione, e viceversa;
sabato 2 e domenica 3 marzo non ci si incontra in gruppo, ma ogni partecipante potrà proseguire la riflessione per proprio conto, per portare poi osservazioni e suggerimenti e preparando materiali e proposte;
da lunedì 4 marzo a giovedì 7 marzo, a partire da questa bozza e dalle considerazioni elaborate durante il fine settimana, il lavoro drammaturgico proseguirà nello spazio, mettendo a verifica il testo prodotto e continuando al contempo a produrre materiale, che verrà messo al servizio di una prima ipotesi di mise-en-espace;
venerdì 8 marzo, giornata intensa di ultimi affinamenti e forse anche ripensamenti, sarà dedicata agli ultimi preparativi e alle prove finali, per concludersi con la mise-en-espace che sarà una prima occasione di incontro con il pubblico, punto di arrivo e di ripartenza, per un progetto aperto che speriamo possa proseguire.

Paola Bono è stata a lungo docente presso il Dams dell’Università Roma Tre, insegnando tra l’altro corsi di analisi drammaturgica e sulle trasformazioni dei testi shakespeariani. Curiosa di paesi lontani, ha vissuto, studiato, insegnato, negli Stati Uniti, In Scozia e in Inghilterra, in Australia e in Nuova Zelanda. Si dichiara senza remore femminista, ed è stata per anni nella redazione delle riviste DWFdonnawomanfemme e The European Journal of Women’s Studies; è tuttora nel comitato internazionale di Signs. A Journal of Women in Culture and Society. Oltre ad aver pubblicato numerosi articoli, è autrice/curatrice – da sola e in collaborazione con altre studiose – di libri sulla scrittura delle donne e sui film tratti da o variamente ispirati a Shakespeare.

Marta Gilmore è cofondatrice nel 2006 del collettivo artistico Isola Teatro, che prende il nome dallo spettacolo, “L’Isola” di Athol Fugard, di cui ha curato la regia e la traduzione dall’inglese. Da allora ha diretto diversi spettacoli, curandone anche la drammaturgia collettiva: tra essi “La strada ferrata” (finalista Premio Scenario 2007) e “Senza Lear” (Premio Lia Lapini per la scrittura di scena). Nel 2011, è stata interprete e co-autrice di “M-A-E-S-T-A’”, un progetto di Isola Teatro, con la regia di Alex Guerra, che metteva in connessione le arti visive e performative attraverso lo studio della Maestà di Duccio di Buoninsegna. Svolge da molti anni il mestiere di traduttrice collaborando con organizzazioni nazionali e internazionali e riviste specializzate. Traduce anche diversi testi di teatro, di cui pubblica “Molly Sweeney” (2006) di Brian Friel e “My name is Rachel Corrie” (2007) dagli scritti di Rachel Corrie, con la casa editrice “Reading Theatre”. Si occupa di pedagogia teatrale, conducendo laboratori e realizzando spettacoli nelle scuole e collaborando con diversi soggetti in ambito pedagogico, dall’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio d’Amico, al progetto Arrevuoto del Teatro Stabile di Napoli, al laboratorio teatrale per donne immigrate dell’Associazione Asinitas insieme ad Emanuele Valenti, all’Associazione il Grande Cocomero presso il reparto di neuropsichiatria infantile di Roma, al Centro Didattico Musicale di Roma Cura scuola affiliata dell’Orff-Schulwerk Forum di Salisburgo. Nel 2012 ha curato insieme a Paola Bono due laboratori intensivi su testi di Caryl Churchill presso il Teatro Valle Occupato di Roma, culminati con una mise-en-espace del breve testo della Churchill “Sette bambine ebree”, in una traduzione a cura del laboratorio stesso.

Alexandro Guerra, danzatore e coreografo, ha studiato fisioterapia, teatro e danza in Brasile, dove è nato. Dal 1994 si dedica a progetti di ricerca e a collaborazioni artistiche, studi e creazioni nel teatro e nella danza contemporanea. Nel 1998 è selezionato e premiato con una borsa di studio del Governo Brasiliano – CAPES/APARTES, Ministero della Pubblica Istruzione – per frequentare la Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” in Milano, corso Teatro-Danza (1998/2000). Da quel momento, sviluppa i suoi lavori e progetti di collaborazione con artisti tra l’Europa e il Brasile. Il suo lavoro di ricerca sul movimento lo porta a sviluppare un linguaggio personale e a dirigere varie produzioni come coreografo e regista: fra questi, L’Opera del Mendicante (2004), L’Ottavo Giorno (2004), Sopralluoghi (2005), Homúnculos (2006), oltre a curare la direzione coreografica e di movimento scenico di diversi spettacoli teatrali. Nel 2005 partecipa come drammaturgo e assistente alla coreografia nello spettacolo Self-Service all’interno dell’Atelier de Coreógrafos Brasileiros (Salvador de Bahia). Nel 2006 insegna presso le compagnie di danza Palácio Das Artes (Belo Horizonte), Grupo Cena 11 (Florianopolis), Núcleo De Criação (Teresina). Nel 2007 cura la supervisione artistica dello spettacolo Bull Dancing e dirige Palimpsesto all’interno di Panorama Festival (Rio de Janeiro). Dal 2006 ad oggi collabora con il Tanz Atelier di Vienna partecipando agli spettacoli Itinerario Divertimento, FC80, Dorfplatz , Kairos 08, Motion Phonotop, Prélude Walk In150 Jahre Claude Debussy e Hermes, Apollo und der Ingenieur, International Choreolab Austria (in qualità di docente). Dal febbraio del 2008 collabora con Isola Teatro partecipando all’elaborazione dello spettacolo Brucia e Senza Lear e dirigendo il progetto MAESTA – installazione scenica – per il Museo dell’Opera di Siena. Nel 2012 è coregista con I. Zaza di Come tu mi vuoi presso il teatro dell’Orologio. Docente di Danza Contemporanea e Teatro Fisico, è insegnante del Metodo Feldenkrais.