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Eudaimonia e Manualetto collettivo per arti performative felici

sabato 21 Dicembre
14:00

21.12.2019
dalle ore 14:30 | ANGELO MAI

Manualetto collettivo per arti performative felici
a cura di Short Theatre & Flying Carpet
nell’ambito di Boarding Pass Plus Dance

Ingresso UP TO YOU per sostenere l’ANGELO MAI
Tessera Arci obbligatoria
Posti limitati: prenotazioni entro il a comunicazione@shorttheatre.org

PER PARTECIPARE: PRENDITI UN MOMENTO E LEGGI LE ISTRUZIONI IN FONDO!

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ll pomeriggio di sabato 21 dicembre sarà dedicato a praticare un piccolo ed estemporaneo tentativo di mettere al centro la domanda su “cosa ci rende felici” e di renderla feconda nello scivoloso panorama delle arti performative in Italia.

Un momento che nasce da un’esperienza concreta, quella del progetto – nato da Lucia Di Pietro, Marina Donatone, Laura Gazzani, Teresa Noronha Feio ed Elena Sgarbossa nell’ambito del network – e che cerca di farne tesoro, aprendola alla condivisione collettiva e alla co-immaginazione con altr_ artist_, curator_, operator_, teoric_, curios_.

Attraverso momenti di pratica, gioco e discussione, vorremmo coinvolgere un gruppo di persone nel condividere le proprie riflessioni sul tema, giungendo alla fine della giornata a stilare un piccolo manuale, o prontuario, in cui raccogliere mantra, oracoli, suggerimenti, formule magiche per prenderci cura di noi stesse e dello spazio in cui ci troviamo, e che allo stesso tempo porti inscritto in sé la sua natura ineludibile: nascere come gesto collettivo che sempre apre e che come tale non si esaurisce mai.

PROGRAMMA:
h 14:00 apertura
h 14:30 – 15:00 rituale eudemonico: piccola pratica fisica aperta a tutt_
h 15:15 – 16:00 Flying Carpet si racconta
h 16:00 – 18:30 divisione in gruppi e pratica di condivisione eudeimonica
h 18:30 – 19:00 redazione del piccolo manualetto eudeimonico e conclusioni

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FELICITÀ?!

Fino a qualche generazione fa, la felicità era un concetto semplice e preconfezionato, in base al quale si stabiliva una norma che ordinava il bello e il giusto, lasciando violentemente fuori tutto ciò che in quella norma non riusciva o non voleva stare. “Essere felici”, nel grande universo fluido in cui ci muoviamo, è un’espressione che rischia di giustificare acquisti costosi, pratiche edonistiche, egotismi irresponsabili, performance da raggiungere.

Noi, in quanto artist_, curator_, operator_, teoric_, abbiamo potuto scegliere di occuparci di arte e di cultura, facendo delle nostre passioni e dei nostri desideri il “nostro lavoro”.

Ogni giorno abbiamo a che fare con l’immaginazione, partiamo dal sentire come cuore pulsante del nostro fare quotidiano, all’interno di un orizzonte che ci consegna una doppia responsabilità: verso noi stesse, nel mantenerci aderenti e appassionate, e verso gli altri e le altre, occupandoci di quelle che sono le modalità di vedere, intendere, condividere, di essere comunità.

Interrogandoci intorno al senso di ciò di che facciamo, cercando di elaborare strategie efficaci per rispondere alle condizioni del nostro orizzonte di azione, ecco che a un tratto riscopriamo una parola banale, quasi oscena nella sua retoricità, imprendibile, svuotata, ma in fondo da sempre e per sempre sottointesa: ̀.

Nella filosofia antica, eudeimonia è un termine che indica sì il piacere e il benessere individuali come stati cui naturalmente tende la vita umana, ma in quanto ingredienti di una condizione la cui radice è conficcata nell’etica. È un’idea che ci parla di un complicato processo da costruire, in relazione a ciò che si trova intorno a noi, di un equilibrio, da affinare e sempre rinegoziare. Di un metodo che ci guidi all’interno di un movimento di apertura, in una tensione individuale da porre al centro del nostro fare, per non correre il rischio di svuotare di significato i nostri gesti.

Short Theatre invita oggi Flying Carpet all’Angelo Mai per aprire ad altr_ il racconto del suo viaggio e farne tesoro, raccogliendo le domande emerse lungo il tragitto, e per le quali forse l’unica risposta possibile è una risposta data a più voci

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Chiediamo a ogni partecipante di portare con sé una proposta / risposta a una o a tutte le domande che le ragazze di Flying Carpet hanno formulato e che trovi qui sotto. Può trattarsi di un oggetto, un estratto di un testo, un video, un pensiero sotto forma di discorso, un brano, un suggerimento, una pratica (mi raccomando, siate sintetic_).

A seconda del numero dei/lle partecipant_ creeremo dei piccoli gruppi in cui ognuno potrà condividere i propri spunti e offrirli agli/lle altr_. Passeremo poi alla creazione di una lista di “pensieri felici” che vorremmo portarci dietro nella nostra vita lavorativa e non: suggerimenti, massime, affermazioni, domande, osservazioni, desideri.

۵ Cosa mi rende felice?
۵ Quale valore voglio produrre con il mio lavoro?
۵ Come il sistema e le condizioni di lavoro nel settore artistico delle arti performative contemporanee si riflette sui processi creativi?
۵ Quali azioni – immaginarie o pragmatiche, utopiche o reali – vorrei compiere per migliorare le condizioni del lavoro?
۵ Come dividere il tempo tra lavoro e vita?
۵ Quale responsabilità ha l’artista nella cura delle condizioni del sistema di lavoro?
۵ Quali sono le priorità e i valori che orientano le mie scelte professionali?
۵ Come la sostenibilità emotiva ed esistenziale dell’arte può diventare un bene comune e un valore collettivo?
۵ Prendersi cura del proprio benessere nel lavoro è una condizione strutturale per la “bontà” del prodotto artistico?
۵ Come trovare degli spazi di piacevolezza nella quotidianità del lavoro?
۵ La felicità è una responsabilità individuale o del sistema del lavoro?