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Per Amleto

giovedì 7 Aprile
21:00

Vincitore del premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti” 2006
Motivazione giuria: “In una libera e astuta contraffazione di alcune delle più celebri scene dell’Amleto, il gruppo napoletano rinnova tradizionali maschere comiche attraversando e tradendo la lezione di Eduardo De Filippo e Leo De Berardinis, e contaminandola, fino a Lucio Battisti, alla ricerca di un nuovo teatro popolare. Il risultato è l’esilarante parodia di un classico”.

In un piccolo cimitero due becchini scavano una fossa. La cassa che portano è ricoperta da un brandello di stoffa rossa: vecchio sipario. Chi devono seppellire? O cosa? E soprattutto perché piangono al momento di doverla ricoprire di terra? Sono veri becchini o nascondono un’altra identità? In un altro mondo, in un’altra vita, Ignazio e Petronio erano i “tragici della città”, quelli che tanto piacevano al principe Amleto. Quelli che lo commuovevano al punto da suggerirgli involontariamente l’arma con cui conoscere la verità e finalmente essere pronto ad agire la sua vendetta: “il teatro è la cosa con cui metterò in trappola la coscienza del re”.

Ma in quest’altro mondo non c’è nessun re, c’è solo una coppia di attori che poco alla volta, diretti da uno smemorato Amleto, ne riporteranno in scena la memoria, lungo un percorso di conoscenza fino all’accettazione del proprio destino. Ma chi è per i due becchini questo principe avvolto nel lungo cappotto nero? E chi sono loro per lui?

Ignazio e Petronio preferiscono seppellire il teatro piuttosto che viverlo con il loro vero compito di attori: quello di traghettatori. Ed è proprio Amleto che, costringendoli a rivivere la sua tragedia, li riporterà all’azione teatrale, in un gioco di dinamica convivenza tra l’alto delle parole di Shakespeare e il basso delle continue trovate da guitti dei due becchini-clowns.

Questo gioco del teatro è un po’ come scoperchiare un vaso di Pandora da cui a poco a poco i personaggi della tragedia (lo spettro, Claudio, Polonio, Rosencrantz e Guildenstern, Ofelia, Gertrude, Laerte) verranno fuori in un vortice, contagiandoli loro malgrado. Vittima e carnefice, morte e rinascita, dramma e farsa si specchiano in un continuo rimando.

L’incontro tra Amleto e i due becchini-clowns racconta quindi quanto il teatro sia come dice Kantor un “procedimento demiurgico che affonda le sue radici nell’altro mondo”.
Michelangelo Dalisi

 

InBalìa è un gruppo di artisti, tra cui Marco Cacciola, Michelangelo Dalisi e Francesco Villano, che si reincontrano dopo anni di esperienze e collaborazioni con altri registi. Decidono di costituire una compagnia “instabile”, assieme a Petra Trombini (tecnica) e Debora Meggiolaro (organizzazione) per condividere poetiche e percorsi diversi, per mescolare i segni viventi della loro pratica teatrale.
La diversa formazione, la stessa volontà autorale, la responsabilità in prima persona. Una forma di neo battesimo artistico che li impegnerà non solo in scena, ma alternativamente anche nella regia e nella coreografia.

Per prenotazioni scrivere a prenotazioni@angelomai.org