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Party Hall

sabato 23 Marzo
22:00

n.b.
porta un documento falso alla reception per danzare

Immaginate di essere nella hall di un albergo e di ascoltare un’orchestrina folle che suona. Esegue solo la musica che ha cadenzato nei film più disparati le interpretazioni di attori e attrici diversissimi. Quella musica che nelle cinematografie più varie personaggi straordinariamente folli hanno vissuto in diretta, anche loro come voi ad una festa, per esempio. A volte ballando, a volte amandosi, altre lasciandosi, uccidendosi, incontrandosi….
(to be continued)
Tutto questo continua poi attraverso la selezione musicale di due straordinari personaggi.
Per partecipare va osservata una piccola regola: è necessario portare un documento d’identità inventato, disegnato, fotocopiato, rubato…
Strani receptionist attendono la vostra registrazione.

L’Orchestrina Cinematica vuole cantare di storie lontane e più vicine, usando lingue, colori e temperature differenti; archi, fiati, legni, pelli, corde e tante voci che formano una banda stralunata, senza tempo.
La sua musica nasce dalla condivisione di immagini, atmosfere e dialoghi cinematografici.
L’evocazione, che in alcuni casi è ricordo, in altri è immaginazione o visione, è il motore del viaggio del gruppo attraverso autori che hanno messo la propria sensibilità al servizio delle immagini (Bernard Hermann, compositore molto amato da Hitchcock, sarà protagonista di questo Party Hall) e musiche che nella simbiosi con esse hanno vissuto una nuova esistenza (il trio op.100 di Franz Schubert che Kubrick ha immaginato come colonna sonora di “Barry Lyndon”).
Un brano come “Burnin’ and lootin'” di Bob Marley and the Wailers, sovrapposto da Kassovitz alle immagini documentaristiche degli scontri nelle banlieu parigine, si alterna  a composizioni puramente orchestrali come “Il Valzer del Padrino” di Nino Rota per l’omonimo film o il già citato Hermann che Quentin Tarantino ha riutilizzato per il suo “Kill Bill vol.1” (“Twisted Nerve”). Infine la canzone nella sua forma tradizionale, trasformata in paradosso (“Blue Velvet”, canzone-idea fondante dell’omonimo film di David Lynch) o in sospensione temporale come nel caso goliardico di “Meglio Stasera” di Henry Mancini nella “Pantera Rosa”.
A questo punto provate a immaginare un incrocio tra una banda di paese, un gruppo klezmer, una piccola orchestra sinfonica, una formazione reggae, un complesso rock…ci riuscite?