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EMMA TRICCA

venerdì 5 Dicembre
22:00

Di Emma ci siamo innamorati subito, quando arrivò all’Angelo Mai a settembre del 2011 invitata da Dellera per un concerto a due nel nostro giardino. Lo spettacolo di questi straordinari musicisti inglesi d’adozione non l’abbiamo mai dimenticato. Emma ha continuato a sorprenderci in molte occasioni in cui il suo talento e la sua amicizia l’hanno resa una delle anime che arricchiscono la storia del nostro collettivo. Con grandissimo piacere dunque presenteremo il 5 dicembre il suo nuovo disco Relic. Cercheremo di ricreare la magia del nostro primo incontro in quel giardino, trasformando il nostro teatro in un luogo magico dove perdersi e viaggiare, esattamente come accade con la musica di Emma. Ad accompagnarci nel viaggio Costanza Cruillas, Simone Prudenzano, Andrea Pesce, Pino Marino, Cristiano De Fabritiis e altri ospiti ancora. Cresciuta in uno scenario socio-culturale del tutto particolare, circondata da libri gialli, colonne sonore dei film di Morricone, vibranti immagini religiose ed autentici pezzi di modernariato, Emma Tricca ha sicuramente trascorso un’infanzia movimentata che a più livelli ha costituito la base della sua esperienza artistica in solo. Un background così ricco da naturalizzarsi in una dimensione folk inedita, vivendo spesso a cavallo di due emisferi come quello londinese e quello romano. Una vocazione – la sua – informata dalle bucoliche invenzioni del revival folk inglese, con i nomi di John Renbourne, Bonnie Dobson e Judy Collins a rappresentare esemplari compagni di ventura. Tanto da dividere occasionalmente un palco con gli stessi protagonisti di quella stagione d’oro. Ad accorgersi delle sue doti in primis la cantautrice Jane Weaver ed il produttore Andy Votel, che ebbero il piacere di cogliere una sua romantica esibizione del 2006. Il suo unico talento vocale fu la chiave di volta in una relazione che in breve sfociò nel commerciale. Per l’etichetta britannica Bird – co-gestita dagli stessi Weaver e Votel – Emma debuttava con ‘Minor White’ concedendo un sunto del suo familiare eclettismo. Immediatamente la stampa britannica ne riconosce il valore, riservando all’esordio una solida accoglienza. Sulla scorta del primo exploit discografico la cantautrice si imbarca in un lungo tour europeo, per giungere infine sulla costa occidentale americana. Le apparizioni sono di prestigio: il londinese Meltdown festival curato all’occorrenza da Jarvis Cocker dei Pulp, il Festival Number 6 ed il Green Man. Le canzoni di Emma portano sul palco esperienze di vita contagiose, affascinanti. Per la prima volta nel nuovo album è concesso spazio ad arrangiamenti più corposi: piccole percussioni meccaniche ed orchestrazioni casalinghe, per fornire un appeal ancor più esotico allo scheletrico folk delle origini. Hanno così partecipato alle session di ‘Relic’ membri del gruppo prog gallese Colorama, Carwyn Ellis (produttore di Edwyn Collins) e Sam Mcloughlin (N.Racker). Parafrasando un celebre titolo di John Fahey potremmo concludere con un… behold the Giallo princess!