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Emma Tricca

sabato 16 Giugno
21:00

EMMA TRICCA with band
presents
ST PETER
feat. Steve Shelley of Sonic Youth e Jason VIctor of The Dream Syndicate

il 20 aprile è uscito il nuovo album di Emma Tricca su Dell’Orso Records che ha visto la partecipazione nelle registrazioni in studio di Steve Shelley. Registrato vicino all’Echo Canyon West di Hoboken, l’album attinge a croccante country rock, psichedelia casalinga, colonne sonore Morricone, grinta underground newyorkese e grandeurismo inglese per intrecciare un incantesimo assolutamente unico e sorprendente.
Siamo felici e onorati di riaverla con noi all’Angelo Mai.

L’annuncio su The Quietus e il primo singolo, Julian’s Wings
http://thequietus.com/articles/24036-emma-tricca-julians-wings-st-peter
https://lightintheattic.net/releases/4045-folkrock

EMMA TRICCA
Cresciuta in uno scenario socio-culturale del tutto particolare, circondata da libri gialli, colonne sonore dei film di Morricone, vibranti immagini religiose ed autentici pezzi di modernariato, Emma Tricca ha sicuramente trascorso un’infanzia movimentata che a più livelli ha costituito la base della sua esperienza artistica in solo. Un background così ricco da naturalizzarsi in una dimensione folk inedita, vivendo spesso a cavallo di due emisferi come quello londinese e quello romano. Una vocazione – la sua – informata dalle bucoliche invenzioni del revival folk inglese, con i nomi di John Renbourne, Bonnie Dobson e Judy Collins a rappresentare esemplari compagni di ventura. Tanto da dividere occasionalmente un palco con gli stessi protagonisti di quella stagione d’oro.
Ad accorgersi delle sue doti in primis la cantautrice Jane Weaver ed il produttore Andy Votel, che ebbero il piacere di cogliere una sua romantica esibizione del 2006. Il suo unico talento vocale fu la chiave di volta in una relazione che in breve sfociò nel commerciale. Per l’etichetta britannica Bird – co-gestita dagli stessi Weaver e Votel – Emma debuttava con ‘Minor White’ concedendo un sunto del suo familiare eclettismo. Immediatamente la stampa britannica ne riconosce il valore, riservando all’esordio una solida accoglienza. Sulla scorta del primo exploit discografico la cantautrice si imbarca in un lungo tour europeo, per giungere infine sulla costa occidentale americana. Le apparizioni sono di prestigio: il londinese Meltdown festival curato all’occorrenza da Jarvis Cocker dei Pulp, il Festival Number 6 ed il Green Man.
Le canzoni di Emma portano sul palco esperienze di vita contagiose, affascinanti. Per la prima volta nel nuovo album è concesso spazio ad arrangiamenti più corposi: piccole percussioni meccaniche ed orchestrazioni casalinghe, per fornire un appeal ancor più esotico allo scheletrico folk delle origini. Hanno così partecipato alle session di ‘Relic’ membri del gruppo prog gallese Colorama, Carwyn Ellis (produttore di Edwyn Collins) e Sam Mcloughlin (N.Racker). Parafrasando un celebre titolo di John Fahey potremmo concludere con un… behold the Giallo princess!
La strada per St Peter è iniziata con un incontro casuale a South by Southwest tra Tricca e il produttore e musicista Jason Victor, e la formazione di un’amicizia istantanea. Durante una chiamata su Skype, una mattina di Natale, la coppia ha deciso di iniziare a lavorare su un nuovo progetto insieme, trasportando il batterista Sonic Youth Steve Shelley e il session player di New York Pete Galub per aiutare Tricca a esplorare il suono più ruvido che aveva in testa. Registrato vicino all’Echo Canyon West di Hoboken, l’album attinge a croccante country rock, psichedelia casalinga, colonne sonore Morricone, grinta underground newyorkese e grandeurismo inglese per intrecciare un incantesimo assolutamente unico e sorprendente.

Altri ospiti musicali si sono presto uniti alla festa – l’eroe burbero Howe Gelb ha fatto un breve cameo, mentre Tricca è riuscita a vivere una fantasia d’infanzia invitando Judy Collins ad apparire nel penultimo album dell’album, Solomon Said. Da adolescente, Tricca aveva registrato uno degli spettacoli televisivi di Collins su VHS e ha indossato il nastro cercando di imitare il suo stile di picking. Ora stavano lavorando insieme, forse sulla traccia più sorprendente e trasportabile dell’album.

Rilasciato nell’aprile 2018 dall’etichetta indie di casa Dell’Orso, St Peter è il punto di arrivo di una vita intrisa di musica, un viaggio tanto per l’ascoltatore quanto per il suo creatore. Salite a bordo.